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Prezzi carburante
Il tema si riaffaccia periodicamente al dibattito: prezzi carburante rapidi a salire ma restii a scendere quando diminuisce il prezzo del barile di greggio.
Si segnala il sito web della Dg Energy della Commissione Europea.
Per ogni Paese, ci sono dati settimanali sui prezzi carburante (benzina e gasolio) alla pompa, con evidenza della parte industria e della parte fiscale (Iva e accise).
Un punto di riferimento importante per evitare, con l'informazione, sia luoghi comuni che difese "corporativistiche".
Per l'Italia trova conferma quanto già osservato da anni:
- la componente fiscale del prezzo è ampia, più ampia della media europea (sullo stesso livello dell'Italia solo il Regno Unito e in misura minore la Svezia);
- ma anche i prezzi industria (prezzi alla pompa al netto della fiscalità) sono più alti in Italia, sia rispetto alla media europea che in particolare rispetto ai Partner più direttamente comparabili (Francia, Germania, Regno Unito).
Se lo stacco fiscale (il gettito in più che l'Italia ricava per litro a consumo) può esser visto come una scelta, per quanto opinabile e criticabile, di politica economica, fiscale e/o ambientale, lo stesso non può dirsi dello stacco industria (il maggior prezzo per litro a consumo al netto della fiscalità).
In questo secondo caso, non si possono invocare scelte di policy, ma è necessario approfondire imperfezioni di mercato e altri aspetti regolatori che permettono margini di ricavo degli operatori più alti che negli altri Paesi.
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